ASTROV
In un uomo tutto deve essere bello: il viso, gli abiti, l'anima, il pensiero. Lei è bellissima, non si discute, ma... non fa che
mangiare, dormire, passeggiare, incantarci tutti con la sua bellezza, e nulla più. Non ha doveri di sorta, per lei lavorano
gli altri... Non è così? Una vita oziosa non può essere pura.
Comunque può darsi che io sia troppo severo nei suoi confronti. Io non sono appagato dalla vita, come vostro zio Vanja,
e tutti e due stiamo diventando borbottoni.
SONJA
Siete insoddisfatto della vita?
ASTROV
Nel complesso amo la vita, ma la nostra vita, provinciale, russa, borghesuccia, non riesco a sopportarla e la disprezzo
con tutte le forze dell'anima mia. Per quanto riguarda la mia vita personale, privata, beh, non c'è proprio niente di
buono. Sapete, se si cammina per un bosco in una notte fonda, e intanto in lontananza brilla una luce, allora non si
avvertono né la stanchezza, né l'oscurità, né i rami spinosi che ti sbattono sul viso... Io lavoro, e voi lo sapete, come
nessun altro nel distretto, il destino mi colpisce senza sosta, talvolta soffro in modo insopportabile, ma in lontananza
non vedo luci. Non aspetto più niente per me stesso, non amo gli uomini... Da tempo non amo più nessuno.
SONJA
Nessuno?
ASTROV
Nessuno. Provo una certa tenerezza soltanto per la nostra balia, è una questione di ricordi. I contadini sono tanto
monotoni, arretrati, vivono nella sporcizia, e con gli intellettuali è difficile capirsi. Stancano. Tutti loro, i nostri buoni
conoscenti, hanno pensieri meschini, sentimenti meschini e non vedono più in là del proprio naso: sono semplicemente
stupidi. E i più intelligenti e concreti, sono isterici, corrosi dall'analisi, dalla riflessione... Si lagnano, odiano, calunniano
fino a farti male, si accostano agli altri di lato, guardano di traverso e sentenziano: "Questo è uno psicopatico!", oppure:
"Questo parla a vanvera!". E quando non sanno che etichetta appiccicarmi alla fronte, dicono: "È un uomo strano,
strano!". Io amo il bosco: questo è strano; io non mangio carne: anche questo è strano. Non esiste più un rapporto
diretto, puro, libero degli uomini con la natura... No e poi no!
Anton Pavlovic Cechov, Zio Vanja
lunedì 28 agosto 2017
Il bisogno della chiarezza
Il bisogno della chiarezza, della semplicità è anche un'aspirazione intellettuale: chi parla in modo chiaro è più ambizioso di chi si accontenta dei modesti trionfi di un linguaggio incomprensibile. Chi parla in modo chiaro risponde a una sfida molto ardua: mettere a confronto il suo sapere tecnico con il collaudo della lingua comune.
Dentro la sera
Conversazioni sullo scrivere, Giuseppe Pontiggia
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