Per questo ho traslocato nove volte nel 2013, per
arrivare alla nuova casa del 2014. Ho cambiato tre città in pochi mesi, ho
iniziato a lavorare all'estero e sono giorni, anche adesso, che prego,
affinché, nonostante i dolori della sinusite, in attesa di andare dall'otorino,
riprenda l’abitudine a scrivere.
Scrivo, intesso come in una stuoia di giunchi le avventure,
augurandomi che la fantasticheria riprenda possesso di me e continui quell'opera
che ho in mente da tre anni. Che cosa sarebbe la mia vita
se non la rendessi ogni giorno, con il mio volere, con
una straordinaria opera di invenzione e ricostruzione, un capolavoro, se non
evocassi costantemente quello spirito di inventiva che dagli estremi relitti grida,
tuona, e come una luce di crepuscolo, tra le fronde, dal basso del sottobosco,
da sotto i recinti delle quiete case di campagna si risolleva in un sole e ravviva
di luce la vita creativa che avevo abbandonato da secoli.
L’avventura non è là, immobile, ad aspettare che le si
vada incontro, scintilla qui, adesso, ed è vivida in me,
ne odo già le rime e sento di poterne fissare il rumore battendolo
lettera per lettera, come fossi un fuoco che balza di qua e di là.
Nessun commento:
Posta un commento