giovedì 22 gennaio 2015

Come finisce?

Oggi, dato che l’influenza mi tiene a letto, ritorno alla scrivania e penso ai giorni in cui, con determinazione luminosa,  quella dei testardi, scrivevo senza sosta per ore e passavo tutto il suo tempo libero a leggere, a cercare riviste in libreria, a disordinare la stanza di libri antichi o usati, a tradurre in italiano dal portoghese o cercare romanzi in pdf in inglese, e poi le memorizzavo al computer – ma dove li ho messi?
Io che potrei scrivere a ruota libera, tanto nessuno mi chiederebbe – l’hai finito?- mi chiedo perché a volte smetto. Disegno, lavoro, tentativi di socialità.

Quando iniziai la storia di Giulia pensavo che l’avrei chiusa in poco tempo, ovvero che passata la sinusite di allora avrei fatto altro- disegnare-  Frequentavo abitualmente la SSLMIT come mai ero riuscita a frequentare la Statale negli anni precedenti- a proposito, sono passati 9 anni.

Ora mi sembra che tutto possa ricominciare da capo, con finali diversi, con incontri ispirati dalle coincidenze assurde dei giorni di casualità per cui sono famosa.  Avere l' idea di andare in vacanza a novembre , con il permesso di unpaid vacation, per  galleggiare per le avenide di Baires forse dovrei dire che alla fine, quel piano senza senso, è stato proprio quello che mi ha salvato?  Quando leggo di Giulia e Filippo,  è come sedersi a tavola con vecchi amici - e mi viene da chiedere -ma allora, come finisce?

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