venerdì 23 gennaio 2015

Filippo - sul finale

E come poteva spiegarle cosa significava costatare quotidianamente fino a che punto tutto si ripetesse uguale, dirle che in un giorno aveva inteso come fosse necessario che quelle gerarchie di pensiero che riteneva necessarie gli erano crollate e che in un lampo, una serie di geroglifici dell’animo gli si erano codificati guardando un temporale che scioglieva le pagine del suo diario e lui, immobile, sotto la pioggia, non trovava la forza di tutelare quelle parole che tanto gli stavano a cuore e che aveva lasciato che una pioggia spazzasse via un oggetto a lui caro? E allo stesso modo non sapeva come dirle che svaniti quei messaggi aveva avuto bisogno di cercarne altri, e trovandoli nella rete, comunque, non gli erano bastati

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