Giocare con le parole come faceva A. da scolaretto, dunque, non era tanto una ricerca della verità quanto una ricerca del mondo come si manifesta nella lingua. Una lingua non è verità: è il nostro modo di esistere nel mondo. Giocare con le parole significa semplicemente esaminare i meccanismi della mente, rispecchiare una particella del mondo così come la mente la percepisce. Analogamente, il mondo non è solo una somma delle cose che contiene. È la rete infinitamente complessa dei rapporti che le collegano. Come per i significati delle parole, le cose acquistano un senso solo mettendosi in relazione reciproca.
Paul Auster, L’invenzione della solitudine
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