lunedì 21 dicembre 2015

Intelligenza emotiva


(...) all'"intelligenza emotiva": si tratta, ad esempio, della capacità di motivare se stessi e di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni; di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione; di modulare i propri stati d'animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare; e, ancora, la capacità di essere empatici e di sperare. A differenza del Q.I., che vanta una storia ormai quasi secolare di ricerche condotte su centinaia di migliaia di soggetti, l'intelligenza emotiva è un concetto nuovo. Nessuno può ancora dire esattamente quanta parte della variabilità esistente da persona a persona sia dovuta ad essa.  

L'intelligenza emotiva, Goleman

sabato 19 dicembre 2015

Orazio, libro III, ode 30

Exegi monumentum aere perennius
regalique situ pyramidum altius,
quod non imber edax, non aquilo impotens
possit diruere aut innumerabilis
annorum series et fuga temporum.
non omnis moriar multaque pars mei
vitabit Libitinam; usque ego postera
crescam laude recens, dum Capitolium
scandet cum tacita virgine pontifex.
dicar, qua violens obstrepit Aufidus
et qua pauper aquae Daunus agrestium
regnavit populorum, ex humili potens,
princeps Aeolium carmen ad Italos
deduxisse modos. sume superbiam
quaesitam meritis et mihi Delphica
lauro cinge volens, Melpomene, comam.

domenica 13 dicembre 2015

Julia is poetry

from Julia


А что нам, людям, для счастья нужно? Уютный домик, свое местечко, Чтоб пахло вкусно, чтоб жили дружно Две половинки, два человечка... Чтоб чай с вареньем в любимой кружке, Горшки с цветами, диван, два кресла, И чтоб на кухне часы с кукушкой, И пусть кукуют... Так интересней! Чтоб телевизор с большим экраном, И на диване, укрывшись пледом, И чтобы завтра - не очень рано - Поспать спокойно... хоть до обеда... Чтоб полка книжек, коробка дисков, Все то, что греет, напоминает... Сидеть тихонько, так близко-близко, Такое счастье... А там, кто знает?..

un temperamento composto


Ovunque si incontras-sero era assolutamente evidente che lui la ammirasse; e quanto a lei, era altrettanto evidente come Jane stesse cedendo alla predilezione che aveva cominciato a provare per lui fin dal primo momento, e fosse in procinto di innamorarsi seriamente; ma notò con piacere che non era probabile che la cosa diventasse di pubblico dominio, dato che Jane univa a una grande intensità dei sentimenti un temperamento composto e una uniforme cordialità nei modi, che la metteva al riparo da sospetti impertinenti. 

Jane Austen - Orgoglio e pregiudizio, Vol. I - cap. 6

sabato 12 dicembre 2015

venerdì 11 dicembre 2015

non avevo

Con quali tenere parole tentava di sedurmi il cielo! Ma io avevo altri pensieri, non avevo la testa per invaghirmene. 

2015

L'anno più insolito della mia vita.

martedì 17 novembre 2015

perfetta

-Peccato che questo vento sia così rabbioso! Va al diavolo, vento maledetto!», urlò la guida. «Altrimenti si poteva mandare un saluto a Nuoro, tanto oggi sembra vicina!» Anania ripensò alla promessa fatta a Margherita:
«...Dalla più alta cima sarda ti manderò un saluto; griderò ai cieli il tuo nome ed il mio amore, come vorrei gridarlo dalla più eccelsa cima del mondo affinché tutta la terra ne restasse attonita...».

E gli sembrò che il vento gli portasse via il cuore, sbattendolo contro i colossi granitici del Gennargentu.

Cenere, Grazia Deledda

sabato 17 ottobre 2015

un dilemma

Come da copione, non sono riuscita a trovare Kiril e gruppo, nella masnada di popolino che affolla il mercato. Non so se sia sociopatia, apatia o il bisogno di chiudermi entro me stessa, ma non mi è dispiaciuto non avere compagnia.

Mi dà quasi fastidio essere letta ma confido nella certezza che sia impossibile essere capiti.
Un dilemma imperversava sulla via del rientro verso casa: è meglio essere capiti o essere amati? E soprattutto, dato che non credo nell'amore - quel sentimento di bene velle e eros- , se non nell'amore di amicizia, e come ho appena affermato, non credo si possa essere capiti, è possibile che la domanda possa non essere posta?

venerdì 16 ottobre 2015

La base

Fantasticare come base per costruire: i capolavori esistono quando tendi a realizzarli. Fatti accompagnare da una storia che suggerisca un percorso, o inventane quante riesci. Scegli con piena coscienza e responsabilità la vita, non soltanto più plausibile, scegli la storia migliore per te.

giovedì 15 ottobre 2015

Cuba e la DDR

J:...e poi in questo taxi (a Cuba) il tassista inizia a parlarmi in tedesco: 
io: davvero?
J: sì e mi dice: "Ho imparato il tedesco in Germania, ho lavorato per la DDR"

lunedì 12 ottobre 2015

Progetto crepes in Taiwan

hah, habemus storia del giorno ma è davvero una cosa minima
un tedesco che 15 anni fa voleva aprire un'attività in taiwan (taiwan?!)
voleva vendere crepes in taiwan
poi la famiglia è tornata in Germania perché sua moglie non aveva molta fiducia nel progetto crepes in Taiwan
ora posso farmi la doccia.
Questa è da oscar
Non la storia in sé. La tua sceneggiatura
Grosse risate te lo dico
secondo me è la parola taiwan che fa ridere

domenica 11 ottobre 2015

Riportatemi in Italia.

Ma perché gli stranieri, quando ti chiedono di insegnare loro a cucinare un determinato piatto della nostra cucina, si rifiutano di voler comprare quello che serve? Non capisco che senso abbia comprare paccottiglia o ingredienti inutili o casuali invece di cercare qualcosa di qualità. Che fastidio.

venerdì 9 ottobre 2015

Mama you ve been on my mind

Forse è tempo che prenda nota delle vicende della mia vita piuttosto che descrivere i sogni e gli incanti del fanciullino che è in me.

Sette o otto anni fa, vivevo a Lisbona. Un giorno, salii a Porto, dovevo prendere un volo per tornare a Milano. Venni ospitata dall'ex svedese di una mia carissima amica, il quale, viveva in una repubblica (ovvero, un appartamento condiviso) e ospitava regolarmente couch surfers. Bene, quella sera conobbi un tale William, del North Carolina. Dato che ero appassionata di linguistica, e stavo facendo una ricerca sulle varianti fonetiche dei madrelingua inglesi, lo registrai mentre leggeva per me: mama you'e been on my mind, un testo di Bob Dylan che amavo. Parlammo forse due ore, e non lo incontrai mai più. Mesi fa scoprii grazie ad uno status di Facebook, che questo ragazzo, è purtroppo morto- nel 2011, a 23 anni. Avrei voluto mandare subito il famoso audio alla famiglia ma non sapevo più dove l'avessi messo. L'altra sera, sono riuscita a recuperarlo, ho contattato la sorella via Facebook e gliel'ho fatto avere:

(...) to hear Williams voice again. I am kind of speechless too and do not know how to thank you because this surpasses any gift or anything really that anybody could give us. he's been gone for 5 years and I thought I never would be able to hear his voice again after he left us & now I can listen to it whenever I want too (...)

(...)Sono anch'io senza parole, questo gesto è superiore a qualsiasi cosa ci potessero dare. Sono passati cinque anni e pensavo non sarei mai stata in grado di sentire di nuovo la sua voce e ora posso ascoltarla quando voglio. (...)

Per concludere, abbiamo il potere di fare la differenza, un atto di Bellezza può davvero salvare il mondo. La Bellezza di cui parlo, richiede coscienza delle emozioni, nostre e degli altri, richiede gentilezza e consapevolezza del nostro essere limitato, e umano.



When you wake up in the mornin’, baby, look inside your mirror
You know I won’t be next to you, you know I won’t be near
I’d just be curious to know if you can see yourself as clear
As someone who has had you on his mind




domenica 4 ottobre 2015

sabato 3 ottobre 2015

Autunno sotto al sole del nord

E ora che sono nuovamente collegata con il mondo posso tornare a scaricare i libri in pdf e ascoltare tango mentre preparo tisane. Chissà che non riesca finalmente a portare a termine il proposito del romanzo, tornare a Baires e...non so, oggi Vita mi chiedeva se non sia limitante per me vivere in questa città. Preparo i progetti di phd e vediamo.

Malissimo. Ho scoperto solo ora della mostra di Balthus a Roma.

Non mi manca in lavoro in BA e ho iniziato a collaborare con il centro per i rifugiati politici.

mercoledì 22 luglio 2015

Qual è il mistero


Mi si sveglierebbe dal torpore se venissi pungolata, se mi si chiedesse quello che si vuole, per uno scambio di posizioni. Qual è il mistero, dove svelare l´intreccio di una storia, come portarsi uno di fronte all´altro per una riflessione...penso ad un modello di scambio umano, alla parola che genera infiniti mondi...ma non è lo scambio senza incontro, la parola esautorata di ricchezza in partenza, l´
ínvestigazione senza riflessione che voglio. Io vorrei che si parlasse della vita, del vivere come forma di conoscenza del sé, dello specchio, dei mondi inquieti e dei fondi inarrivabili! Vorrei che la parola non fosse mediata dalla parola ma avesse un potere mistico attingibile e immediato e che le cornici si allargassero senza determinazioni. Vorrei il dominio della domanda senza il dominio in sé, affinché sentimenti e riflessioni oltrepassassero i limiti fisiologici delle parole. Perché, mi chiedo, non facciamo appello al cuore, non usiamo l´immaginazione e stupiamo con la nostra autentitcitá senza personaggi che medino- quei personaggi che noi stessi siamo.


Ho lasciato al mistero il potere di valicare il limite della mia personale esperienza, sperando che i miei sogni sospesi trovino una rappresentazione sensibile.

Vorrei che mi si stimolasse, che mi si pungolasse, che si dialogasse!
Altrimenti continueró a vivere senza capire la vita.



venerdì 3 aprile 2015

si parte da se stessi

Non ho confuso i sogni più autentici con la paura, con l’idea di una prospettiva sicura! Non voglio esser capita, e nemmeno che le mie azioni vengano travisate … Così inclini ad interpretare gli altri e il mondo… ma affinché uno tenda davvero a comprendere, deve iniziare a domandare.

Non ho nostalgia per la casa appena lasciata- eppure ne ho per Buenos Aires…

Non si inizia un viaggio e non vi si fa ritorno: si parte da se stessi, da una disponibilità a muoversi entro uno spazio che deve essere accettato e mai compreso, perché infinito, eterno.

Muoversi…

È sempre la mia amata stella che vado cercando, e il cammino, una logica solamente intuibile, fa che tutto mi sia presentito e nulla di facile visione; è una visione allo stato interpretativo, genuina, seppure nella sua intelligibilità.

Condannata alla lentezza o all’ignoranza, realizzerò ugualmente i sogni più autentici, estrarrò la mia amata stella dal cuore per sorvolare sulle paure e sulle idee che invadono i miei giorni superficialmente; la visione sarà accessibile…


Non ci sono propositi celati; i miei sogni, sono sogni in sé.

giovedì 2 aprile 2015

»Narziß«, sagte der Abt nach einer Beichte zu ihm, »ich bekenne mich eines harten Urteils über dich schuldig. Ich habe dich oft für hochmütig gehalten, und vielleicht tat ich dir damit unrecht. Du bist sehr allein, junger Bruder, du bist einsam, du hast Bewunderer, aber keine Freunde. Ich wollte wohl, ich hätte Anlaß, dich zuweilen zu tadeln; aber es ist kein Anlaß. Ich wollte wohl, du wärest manchmal unartig, wie es junge Leute deines Alters sonst leicht sind. Du bist es nie. Ich sorge mich zuweilen ein wenig um dich, Narziß.«

mercoledì 18 marzo 2015

domenica 15 marzo 2015

do not ask me about Love.

I wonder if it is ever possible to conceive the existance of a feeling if one is by vocation skeptical about it... one might have been close to it, without being able to recognize it or to name it.I have always been very curious about what I read about Love, and I made up my mind not to miss the occasion to recognize it whenever I felt it. 
Most of it, is something I relate to my grandma's memory, to my friends, or to animals, but when it comes to those relationships... when people tell me about their own boyfriends or girlfriends they remind me mainly of a something I read in a book. 

I am not long in discovering the attitude of my lack of sentimental education, simply I do not manage to believe in Love, and even the careful examination of my heart, will not lead me to discover any Truth about myself or about the world. If I am ever able  to write about it, even with all of the romantic exactitude, in my life, I can not retain that feeling for long; my friend Ash knows exactly what he wants. He knows exactly what he feels. And I find myself wishing I was as wise as he. 

I have always spent my free time in reading or writing and I had this curiosity about Love as if it was sort of a language that could have been acquired through speaking it, so I read everything I could, about it. The whole literature seems to be permeated by it. But when I tried to set it into my life It was a disaster, they were not real, no connection, no solidity.  I have been asked very often these days (why?)  why I am on my own and I find myself replying I don't believe in relationships, I don't feel there is any genuineness, at least into the majority of relationships I see. Don't get me wrong, I do not mind about what other do but if I have to relate it to myself, I'd rather stay on my own rather than having a thief of my solitude.

So that's the reason I set all my romanticism in my dreams, in my writings, in my reading, it's the most authentic way to feel it, it gives me hope in things.


Circa la convivenza con la moltitudine.

[....] al dialogismo e alla polifonia dell'essere, impariamo a reagire con il distanziamento da noi stessi- essendo(ci), tuttavia, eternamente.

sabato 14 marzo 2015

a compass always finds north on its own

Your english is fantastic!

Cheers
I owe it to you
I'm not so sure, a compass always finds north on its own.

domenica 8 marzo 2015

Sotto al sole, esattamente.

Un'impellenza di chiedere, di fermare senza fermarsi, di voler sapere, sapendo non si può mai conoscere (qualcosa o qualcuno)- cosa si può davvero conoscere? Si può amare, scegliere; e scegliersi, sempre.

Avere una miniatura d'eternità nel cuore e la lungimiranza negli occhi. E insieme, la consapevolezza di essere un essere infinito in un corpo limitato- e tuttavia, senza tempo.


mercoledì 4 marzo 2015

pp 172

Entrano nella caffetteria letteraria e Filippo legge un estratto dalle Lettere a Theo.
-quando ti ho conosciuto- gli confessò lei-  avevo pensato di aver trovato un compagno del mio cuore, e nel periodo in cui non ci siamo né visti né sentiti ho immaginato, con un’immaginazione che non mi dava tregua, di parlare ancora con te. Ho sempre sentito che con te potevo comportarmi e parlare liberamente, che non ti offendi per le i miei atteggiamenti da impaziente o per le risposte brusche… Come se potessi davvero andare al di là di quello che dicevo, e arrivare al cuore di quello che realmente… tutti si aggrappano alla parola singola e ne traggono un universo inesistente. Ho sempre sentito che in fondo, non potevo avere una gioia nell’amore, lo so che suona triste ma non c’è mai stato un uomo tanto superiore da non giudicarmi per le mie scelte, ed essere compagno del mio cuore…Mai! E poi mi sono detta, ne ho bisogno?

Dopo averti incontrato, sei diventato una figura remota che invocavo nel pensiero. È un concetto assurdo ma era uno stratagemma per farmi compagnia nella solitudine. Sono sempre stata.. infelice nella mia vita sentimentale, in ogni tentativo...tu lo sai, pensano che io non provi sentimenti, un cuore come un gendarme ma… la verità è che sto morendo dentro! Sai cosa avevo pensato quando ti ho conosciuto? Che potevo comportarmi come se mi stessi innamorando, solo per sentire un po’ più di amore. E mi ero ripromessa che avrei lasciato perdere subito, perché dovevo abituarmi al dolore. Alla solitudine. Mi sono esercitata a non sentire il dolore e quello che amavo in te, non doveva essere l'uomo che eri, ma quello che rappresentavi. Tu sei uscito dalla parte, come un personaggio non dovrebbe mai uscire da un libro e hai sconvolto il piano … e quel che è peggio, è che adesso te ne andrai davvero.

lunedì 2 marzo 2015

Umzug


Perché non posso vivere con un coniglio gigante immaginario?
Mi mancheranno i gatti dei vicini che, venendo a farmi visita mi entrano in stanza, dormono sul letto o passeggiano tra i libri.



sabato 28 febbraio 2015

quattro settimane di fisioterapia

Forse dovrei smettere di ascoltare Cat Power o Nina Simone. Arne dice che lui non riesce ad essere triste, mai. Laura dice che è normale, le persone più sensibili a volte, lo sono. Nora mi ha detto che essendo io sensibile ... io odio essere sensibile. Odio commuovermi per le cose più piccole, provare sentimenti genuini come se guardassi ogni giorno come se fosse il primo. Odio i miei ricordi perché li vivo intensamente.


Il mio tempo è limitato e il the si sta raffreddando.

La tentazione di prenotare un volo per Roma o Buenos Aires è forte. Vorrei essere ovunque e al contempo in un non spazio. Vorrei poter non essere ma esserci (da sein).

Credo mi manchi mia nonna, è quasi un anno dalla sua scomparsa...

Sì, forse dovrei smettere di ascoltare Cat Power.

Ho bisogno di vedere Laura, del cicaleccio dell'italiano felice, di vedere il sole (di vedere il sole) che batte contro gli edifici storici del Caffè degli Specchi.

Che voglia di correre, di nuotare, di non essere, di sentirmi a casa.

lunedì 2 febbraio 2015

pag 169

Era evidente che fosse interessato a lei più di qualunque altra persona e lì, sulla prima pagina del menu, si raccoglievano le speranze di un cuore eccezionale la cui forte speranza lo spingeva sempre oltre. Le pagine si sfogliavano con piacere e Giulia le girava con brama, come se avesse tra le mani un fossile antico e prezioso che ricomponeva un’eredità storica entro una magnifica cornice. Era incantata. Il maitre agitava le mani come per dirle di sfogliare le pagine, un altro cameriere teneva gli occhi aperti in modo esagerato, Giulia girava le pagine da destra a sinistra scrutandole dall’alto in basso, tutto il suo corpo manifestava uno stupore senza limiti, si era trovata partecipe di una collezione preziosa di viaggi, cacce al tesoro, storie, racconti, e una dichiarazione, nella lettura stava cambiando ancora e forse non sarebbe più guarita da quella metamorfosi. Si pensi ad un cuore come un gendarme, improvvisamente sciolto dei propri strati, costretto a cambiare per adeguarsi ai mutamenti- tornerà indenne dal viaggio, o smarrito, rinascerà dalle proprie ceneri per opera di un cuore più ostinato che la tocca intimamente con passione?

Due prospettive aveva davanti, due prospettive che si confondevano: una di queste, era continuare la propria vita così come la disegnava per se stessa, una prospettiva basata sull’arte, sì, ma anche su di un rigore che seguiva i dettami della testa; era una vita sicura, di energie che le arrivavano dal di fuori e avvenivano e rimanevano nel cervello;  l’altra, ignota, le dava il brivido dell’orizzonte, di qualcosa di enigmatico. E sarebbe stato ancora così, finché non avesse rivisto Filippo.

domenica 25 gennaio 2015

pp168

B. A. ore 17.30 


* * * Cara Giulia…..                                                                                                                               

* * * Quante probabilità esistono d'indovinare che cosa passi per il cuore di un’altra persona? A volte credo che preferisci farti rapire dal tuo mondo fantastico che credere a qualcos’altro… se solo tu potessi leggere il significato dei geroglifici del mio cuore! Per quanto riguarda me, mi basterebbe fissarti negli occhi o guardarti muovere di tanto in tanto le labbra, come se stessi ripetendo una poesia- ti ricordi di quanto mi hai recitato Salinas, la prima sera, quando ti ho conosciuto?  * * *

* * * [...]  mi ero detto che non avrei più lasciato niente di mio a nessuno …  Pensai poi, che se una parola di bellezza può spegnere il silenzio e smuovere quel misterioso regno che è il tuo cuore, avrei dovuto lasciare la città tappezzata di messaggi.


* * * Troverai una concatenazione di lettere per la città… è una strategia perché qualsiasi cosa tu decida, ti ricorderai per sempre di me, così come io ti ho portato nei ricordi per tutti questi giorni.
* * *

venerdì 23 gennaio 2015

Filippo - sul finale

E come poteva spiegarle cosa significava costatare quotidianamente fino a che punto tutto si ripetesse uguale, dirle che in un giorno aveva inteso come fosse necessario che quelle gerarchie di pensiero che riteneva necessarie gli erano crollate e che in un lampo, una serie di geroglifici dell’animo gli si erano codificati guardando un temporale che scioglieva le pagine del suo diario e lui, immobile, sotto la pioggia, non trovava la forza di tutelare quelle parole che tanto gli stavano a cuore e che aveva lasciato che una pioggia spazzasse via un oggetto a lui caro? E allo stesso modo non sapeva come dirle che svaniti quei messaggi aveva avuto bisogno di cercarne altri, e trovandoli nella rete, comunque, non gli erano bastati

giovedì 22 gennaio 2015

Come finisce?

Oggi, dato che l’influenza mi tiene a letto, ritorno alla scrivania e penso ai giorni in cui, con determinazione luminosa,  quella dei testardi, scrivevo senza sosta per ore e passavo tutto il suo tempo libero a leggere, a cercare riviste in libreria, a disordinare la stanza di libri antichi o usati, a tradurre in italiano dal portoghese o cercare romanzi in pdf in inglese, e poi le memorizzavo al computer – ma dove li ho messi?
Io che potrei scrivere a ruota libera, tanto nessuno mi chiederebbe – l’hai finito?- mi chiedo perché a volte smetto. Disegno, lavoro, tentativi di socialità.

Quando iniziai la storia di Giulia pensavo che l’avrei chiusa in poco tempo, ovvero che passata la sinusite di allora avrei fatto altro- disegnare-  Frequentavo abitualmente la SSLMIT come mai ero riuscita a frequentare la Statale negli anni precedenti- a proposito, sono passati 9 anni.

Ora mi sembra che tutto possa ricominciare da capo, con finali diversi, con incontri ispirati dalle coincidenze assurde dei giorni di casualità per cui sono famosa.  Avere l' idea di andare in vacanza a novembre , con il permesso di unpaid vacation, per  galleggiare per le avenide di Baires forse dovrei dire che alla fine, quel piano senza senso, è stato proprio quello che mi ha salvato?  Quando leggo di Giulia e Filippo,  è come sedersi a tavola con vecchi amici - e mi viene da chiedere -ma allora, come finisce?