mercoledì 31 ottobre 2012

Esercizio.


Lui, dritto, contro lo stipite dell’uscio; lei, seduta, e tra le sopracciglia la piega di chi è concentrato in una riflessione; testarda, tardava a rispondergli.
-e dove andrai
- dove vuoi che possa andare?
Beatrice voleva sembrare il meno sarcastica possibile, il suo sorriso, era amaro; lui, dal quel tono, che gli suonava canzonante, dagli occhi, lucidi, come quelli di ha riso troppo, dal terrore di non vederla più, era immobilizzato; in tasca, stringeva un portafortuna; lei, non poteva conoscere l’autentica natura di Andrea, né di quel suo atteggiamento,glaciale, impenetrabile, fermo come la pietra, sembrava stesse fronteggiando un nemico. Sarebbe scoppiata a piangere, e anche se la sua natura orgogliosa dava forza al contegno che voleva, sentiva che gli occhi potevano tradirla.
Andrea guardava altrove, fuori dalla finestra nevicava; aveva una buona scusa per fare altro, pensò, reggere quel tono era sufficiente, davanti ai suoi occhi avrebbe ceduto.

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