C’è più di una vita interiore ad essere vero, pungente e
dignitoso per lei; lei ha trovato altro con cui sostituirvi, altri affetti. Lei
non avrà pungoli di nostalgia per voi, e nemmeno le sue angosce, i suoi
battiti, niente, è dedicato a voi, voi, persone che dei suoi sogni non avete
chiesto nulla- nulla. È forse vero che ora, ora che l’avete trovata, pensate
che saper ancor leggere il suo nome sia la cifra mnemonica degli anni che avete
perso, che nei suoi occhi si possa leggere tutta una vita? A voi appartiene una
certezza che non sapete chiamare speranza, lei la chiama menzogna, in verità è
limitatezza, sappiate, la vostra è ottusità.
Per lei, voi siete un'ombra, che a tratti spaventa quanto
l’ignoranza, e la casa
che ha scelto di avere intorno, ha più verità di voi, la
vita esteriore che passa è più presente di quanto non siate mai state voi per
lei.
In mezzo ai compagni della sua vita, lei può anche sprofondare
in se stessa, senza avere timore della vostra dilagante invadenza; le vostre,
non sono domande, sono incursioni, la sua anima, a voi, non è dato conoscerla,
e le domande, e le voci che farneticate sul suo conto, sono della menzogna di
cui voi vi nutrite tutti i santi giorni, e più che trasportavi verso lei, non
fate che sprofondare in voi stessi, in pozzi profondi e neri, ricolmi di
ignoranza, dove solo le domande hanno un ritorno- voi prendete per conoscenza
l’eco stesso delle vostra invadenza.
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