Neanche per un’ora al giorno il mondo era sempre lo stesso,
nulla le era attuale, o effettivo, solo un’idea di regno le perdurava in testa
e lo descriveva imprimendo lettere magiche, lettere con cui scongiurava crisi,
soperchierie e fortissimi fiati di vento. Con quelle lettere, affrancava l’anima,
fermando il corpo, affinché rimanesse lì, volando senza partire, a scrivere.
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