I libri, intanto, erano pronti e lei allungava gli occhi,
quegli occhi che avevano passato l’estate a guardare il mare, e su pagine e
pagine, a scrivere lettere che alla lunga sembravano senza senso quasi, e
girando appena un poco il polso, le pareva di ricordare come si nuotasse, ma
non erano pesciolini, era la penna che guizzava, ed anche l’occhio ogni tanto
si perdeva, per la stanchezza. Eppure era solo lunedì.
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