mercoledì 24 ottobre 2012

Scrivere


Scrivere, arte o esercizio che sia, implica disciplina, applicazione, dedizione, amore; riprendo il blog. Marta Zacchigna mi ha esortato a parlare, Roberto Srelz a continuare. Che dire, mi sono presa una pausa o aspettavo di avere qualcosa da dire; forse, pensare che avrei avuto qualcosa di mio da leggere o da far leggere mi ha sedotto più di qualsiasi incoraggiamento esterno.
Le parole conferiscono immortalità al pensiero, ma non è all’eterno che ambisco; l'appello che faccio all’infinito è per chiedere un dialogo; quando possibile, vorrei interazione con te, te che leggi. Sarebbe bello.
Scrivo per vedere come resisto alle furie del mio spirito e agli azzardi del vivere. Chi sa che non sofistichi una dimensione strategica nello scrivere, e che da lì trasponga una grandezza espressiva anche nel mio quotidiano- nel parlare, nel vivere; ho necessità di conferire un nuovo ordine ai giochi del pensiero che per la ricchezza dei mutamenti del tempo, degli eventi, dello spirito, mi sfuggono. Auspico incontri straordinari, e schemi di apertura mentali innovativi. E forse, ho bisogno di te.

2 commenti:

  1. Miriana si avvicinò al signore con la valigetta. Non era un estraneo per lei. – E’ vero che ci tieni il tuo cuore? Le sorrise e aprì la valigetta. C’era molto di più, come lei aveva sempre saputo. C’era anche una scatola regalo e un digiscritto. Il signore con la valigetta prese delicatamente tra le mani quei fogli ormai consumati. – E’ tutto ciò che ho di Lei. Non ho mai smesso di leggerli. E forse, ho bisogno di Lei.

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