domenica 30 dicembre 2012

Pensieri, etc.

Torna il bisogno di calarsi dentro la propria anima, di scavare con maggiore forza nei sentimenti, di individuare l'Autentico.

sabato 29 dicembre 2012

Pensieri scritti di getto, su fantasia, ragione e scrittura.


L’obiettivo è di rappresentare la magnifica giostra che sconvolge i pensieri senza intaccare mai le mie parole- la mia fantasia è rigorosa come un gendarme.

In cosa mai si identifica il mio pensiero se non nella libera possibilità espressiva? Qui, nel raccontare, trovo piena partecipazione  dei sensi ai fenomeni- la lotta tra fantasia e ragione mi ha più volte sottratto alla passività, portando a veloce maturazione una consapevolezza, quasi fede, nella vita, che ho imparato a intuire attraverso la fantasia; e compito dell’anima è portare avanti il processo di formazione. 

giovedì 27 dicembre 2012

Nonna


E bastano poche parole, nonna, schiette, cordiali, che illuminano chi ascolta, che dicono dove bisogna andare; io ti ascolto perché tu sai dove va la vita, sai cosa bisogna fare, in cosa bisogna credere, come fare i propri passi. Io mi vedo spesso come avessi gli occhi bendati, le braccia bloccate e solo la lingua libera. Dov'era il progresso quando ne avevo bisogno, e perché, lui, dotato di analfabetismo emotivo e di ebbrezza verbale, ha tentato di offrire a noi il suo veleno? Ma noi, alla sua mistica diabolica non abbiamo ceduto mai, e anzi, vorrei trovare il modo di annientarla. Un portatore di veleni, contaminato dal suo stesso pensiero,un abisso di veleni, e quando si fa di fronte a visioni illuminate, lui, dotato di un’assenza, con la parola grida per affermare di essere in vita, per affermare di avere qualcosa che non sa apprezzare. E allora, che goda dei propri veleni, e che la sua assenza gli scorra nel petto; se l’abisso gli si paleserà alla vista, io perderò le mie bende, per vederlo insieme a lui, ma senza poterlo salvare. Non posso chiamarlo alla vita, non voglio chiamarlo per nome, perché non è un nome, è qualche cosa di meno e di diverso dalla nozione che ho su quel nome.
Solo la tua parola mi sembra vera, e se lo è già nel ricordo, si conferma nel momento dell’ascolto: ecco, ho un’intuizione molto forte che emerge dai miei pensieri, e dal buio, che non è dei miei occhi ma è dato da un ostacolo, un lavoro della mia volontà, dalla parola, diventa intuizione di luce, e quindi, di bellezza. E ci siamo noi in quella luce, in quelle parole, parole che abilità letteraria non sono, ma simili ad una rivelazione magica contiene noi, contiene la vita, e come un effluvio, come un etere, come i prati delle nostre valli in estate, io le capto, e vi vedo la mia stessa vita, per rivelarla a chi amo- proprio come fai tu!

Vi sono alcuni ricordi che trovo poetici: il the con il latte, i fiocchi di riso, il caffè d’orzo, la tua tendenza all'isolamento  nel ricordo ho tenerezza, e colgo i particolari inavvertiti a mia mamma – un giorno anche lei vedrà la luce e saprà dello slancio poetico che giace nelle cose. Ma tu sai già delle bende che abbiamo tenuto per anni, e spesso,distratte da preoccupazioni e paure, invece che darci e riprenderci la voce, abbiamo rischiato noi stesse l’abisso. Ma io non ho mai provato veleni, e affinché il mio sguardo si mantenesse luminoso e meravigliato, avevo già intuito della bellezza.
Vedo in noi, nella poesia, nei miei amici,  la possibilità del progresso, e affido a te, a me stessa, alla volontà, il compito di riportarci alla condizione di luce assoluta.

mercoledì 26 dicembre 2012

Vorrei assomigliare a te.


Ti voglio bene.  Non so cosa dovrò fare per vivere- mi sembra di non sapere nulla mai, e persino i libri, cassaforte di certezze, a volte, quando li apro per distrarmi e leggere, mi pare si sfaldino di lettere, di senso, di messaggi,  mi pare che non ci sia più nulla, se non una pagina da riscrivere -(ma allora dov'era il messaggio già scritto, e perché tocca a me farlo?)
Spesso, le agende, su cui avevo segnato progetti – agende su cui so di aver scritto pensieri, appuntamenti, progetti- perdono anch'esse di senso. Tu sai come funziona la rosa dei venti, sai come leggere il vento, forse?  E molte volte mi affido a te, più con trasporto che con bisogno di certezze. So che fisiologicamente  non puoi essere invincibile, e che non siamo concepiti per essere immortali: so, con consapevolezza più che con orrore, che non saremo qui per sempre. A volte ho paura di perderti e spero che tu goda di tutta la salute necessaria per vivere.  Tu sei la mia famiglia,o almeno, sei la famiglia che ho scelto, e che ha voluto adottarmi. Mi basta sapere che tu stia bene e spesso, per me, vale tutto. Mi chiedo dove trovi sempre il tempo per scrivermi; a volte sei stanca- a volte sei stanco- e avresti buoni motivi per demoralizzarti –ma non lo fai mai, e per me, la forza la trovi sempre; ed io, per te, faccio lo stesso? Vorrei assomigliare a te, vorrei essere per te, la Forza, il corrispettivo speculare emotivo di cui hai bisogno per vivere. Ho bisogno di te, perché sei la famiglia che ho scelto.

mercoledì 12 dicembre 2012

Laura.


Amica mia,
Ti penso, tanto. Ti scrivo per assicurarmi di aver comunicato tutto l’affetto che ho in corpo e che provo per te. Tu sei una persona forte, e non hai bisogno di garanzie sentimentali; tu vivi, impari e insegni senza demordere mai, ormai sei un ottimo adulto. Ti conosco da una vita -se 27 anni fanno una vita- e il Bene che provo per te, cresce. Ti sono molto riconoscente, sei la garanzia che io sia amata e tu sai bene cosa voglio dire. Sei stata la pace quando non sapevo neanche più come chiedere aiuto. Ti ho confidato tutto, credo, e non mi hai mai negato appoggio, né approvazione. Mi hai sempre amato, ancora prima di capirmi. Io non so più, quando si tratta di te, se io mi sforzi di capirti, non mi metto neanche più nei tuoi panni per cercare di immaginare i contesti che vivi, le persone che incontri, sono con te e basta; non contestualizzo, mi schiero dalla tua e sono diventata piuttosto faziosa. Non chiedermi opinioni, non chiedermi se hai agito bene o male, perché sono categorie scomparse dalla mia mentalità. Ti sento sempre vicina e spero che anche tu sappia che io sono sempre con te. Ho deciso che non posso abbattermi: ho preso un impegno. Così come sto male io a saperti triste, ho contratto una responsabilità nei tuoi confronti, e faccio del mio meglio per oppormi sempre, comunque, inequivocabilmente a qualsiasi impaccio- emotivo, fisico, materiale- perché so che avresti di che addolorarti a sapermi infelice. La cosa che mi renderebbe più triste è saperti distante. Non ci vediamo mai ma so che siamo vicine- lo so. E allora non posso permettermi di cadere. Noi siamo un mistero, solo chi è un buon amico può comprenderlo.