lunedì 28 agosto 2017

E quando non sanno che etichetta appiccicarmi alla fronte, dicono: "È un uomo strano, strano!".

ASTROV In un uomo tutto deve essere bello: il viso, gli abiti, l'anima, il pensiero. Lei è bellissima, non si discute, ma... non fa che mangiare, dormire, passeggiare, incantarci tutti con la sua bellezza, e nulla più. Non ha doveri di sorta, per lei lavorano gli altri... Non è così? Una vita oziosa non può essere pura.

 Comunque può darsi che io sia troppo severo nei suoi confronti. Io non sono appagato dalla vita, come vostro zio Vanja, e tutti e due stiamo diventando borbottoni.

SONJA Siete insoddisfatto della vita?

ASTROV Nel complesso amo la vita, ma la nostra vita, provinciale, russa, borghesuccia, non riesco a sopportarla e la disprezzo con tutte le forze dell'anima mia. Per quanto riguarda la mia vita personale, privata, beh, non c'è proprio niente di buono. Sapete, se si cammina per un bosco in una notte fonda, e intanto in lontananza brilla una luce, allora non si avvertono né la stanchezza, né l'oscurità, né i rami spinosi che ti sbattono sul viso... Io lavoro, e voi lo sapete, come nessun altro nel distretto, il destino mi colpisce senza sosta, talvolta soffro in modo insopportabile, ma in lontananza non vedo luci. Non aspetto più niente per me stesso, non amo gli uomini... Da tempo non amo più nessuno.

SONJA Nessuno?

ASTROV Nessuno. Provo una certa tenerezza soltanto per la nostra balia, è una questione di ricordi. I contadini sono tanto monotoni, arretrati, vivono nella sporcizia, e con gli intellettuali è difficile capirsi. Stancano. Tutti loro, i nostri buoni conoscenti, hanno pensieri meschini, sentimenti meschini e non vedono più in là del proprio naso: sono semplicemente stupidi. E i più intelligenti e concreti, sono isterici, corrosi dall'analisi, dalla riflessione... Si lagnano, odiano, calunniano fino a farti male, si accostano agli altri di lato, guardano di traverso e sentenziano: "Questo è uno psicopatico!", oppure: "Questo parla a vanvera!". E quando non sanno che etichetta appiccicarmi alla fronte, dicono: "È un uomo strano, strano!". Io amo il bosco: questo è strano; io non mangio carne: anche questo è strano. Non esiste più un rapporto diretto, puro, libero degli uomini con la natura... No e poi no!  

Anton Pavlovic Cechov, Zio Vanja

Il bisogno della chiarezza

Il bisogno della chiarezza, della semplicità è anche un'aspirazione intellettuale: chi parla in modo chiaro è più ambizioso di chi si accontenta dei modesti trionfi di un linguaggio incomprensibile. Chi parla in modo chiaro risponde a una sfida molto ardua: mettere a confronto il suo sapere tecnico con il collaudo della lingua comune.
Dentro la sera
Conversazioni sullo scrivere, Giuseppe Pontiggia