domenica 25 gennaio 2015

pp168

B. A. ore 17.30 


* * * Cara Giulia…..                                                                                                                               

* * * Quante probabilità esistono d'indovinare che cosa passi per il cuore di un’altra persona? A volte credo che preferisci farti rapire dal tuo mondo fantastico che credere a qualcos’altro… se solo tu potessi leggere il significato dei geroglifici del mio cuore! Per quanto riguarda me, mi basterebbe fissarti negli occhi o guardarti muovere di tanto in tanto le labbra, come se stessi ripetendo una poesia- ti ricordi di quanto mi hai recitato Salinas, la prima sera, quando ti ho conosciuto?  * * *

* * * [...]  mi ero detto che non avrei più lasciato niente di mio a nessuno …  Pensai poi, che se una parola di bellezza può spegnere il silenzio e smuovere quel misterioso regno che è il tuo cuore, avrei dovuto lasciare la città tappezzata di messaggi.


* * * Troverai una concatenazione di lettere per la città… è una strategia perché qualsiasi cosa tu decida, ti ricorderai per sempre di me, così come io ti ho portato nei ricordi per tutti questi giorni.
* * *

venerdì 23 gennaio 2015

Filippo - sul finale

E come poteva spiegarle cosa significava costatare quotidianamente fino a che punto tutto si ripetesse uguale, dirle che in un giorno aveva inteso come fosse necessario che quelle gerarchie di pensiero che riteneva necessarie gli erano crollate e che in un lampo, una serie di geroglifici dell’animo gli si erano codificati guardando un temporale che scioglieva le pagine del suo diario e lui, immobile, sotto la pioggia, non trovava la forza di tutelare quelle parole che tanto gli stavano a cuore e che aveva lasciato che una pioggia spazzasse via un oggetto a lui caro? E allo stesso modo non sapeva come dirle che svaniti quei messaggi aveva avuto bisogno di cercarne altri, e trovandoli nella rete, comunque, non gli erano bastati

giovedì 22 gennaio 2015

Come finisce?

Oggi, dato che l’influenza mi tiene a letto, ritorno alla scrivania e penso ai giorni in cui, con determinazione luminosa,  quella dei testardi, scrivevo senza sosta per ore e passavo tutto il suo tempo libero a leggere, a cercare riviste in libreria, a disordinare la stanza di libri antichi o usati, a tradurre in italiano dal portoghese o cercare romanzi in pdf in inglese, e poi le memorizzavo al computer – ma dove li ho messi?
Io che potrei scrivere a ruota libera, tanto nessuno mi chiederebbe – l’hai finito?- mi chiedo perché a volte smetto. Disegno, lavoro, tentativi di socialità.

Quando iniziai la storia di Giulia pensavo che l’avrei chiusa in poco tempo, ovvero che passata la sinusite di allora avrei fatto altro- disegnare-  Frequentavo abitualmente la SSLMIT come mai ero riuscita a frequentare la Statale negli anni precedenti- a proposito, sono passati 9 anni.

Ora mi sembra che tutto possa ricominciare da capo, con finali diversi, con incontri ispirati dalle coincidenze assurde dei giorni di casualità per cui sono famosa.  Avere l' idea di andare in vacanza a novembre , con il permesso di unpaid vacation, per  galleggiare per le avenide di Baires forse dovrei dire che alla fine, quel piano senza senso, è stato proprio quello che mi ha salvato?  Quando leggo di Giulia e Filippo,  è come sedersi a tavola con vecchi amici - e mi viene da chiedere -ma allora, come finisce?