mercoledì 22 luglio 2015

Qual è il mistero


Mi si sveglierebbe dal torpore se venissi pungolata, se mi si chiedesse quello che si vuole, per uno scambio di posizioni. Qual è il mistero, dove svelare l´intreccio di una storia, come portarsi uno di fronte all´altro per una riflessione...penso ad un modello di scambio umano, alla parola che genera infiniti mondi...ma non è lo scambio senza incontro, la parola esautorata di ricchezza in partenza, l´
ínvestigazione senza riflessione che voglio. Io vorrei che si parlasse della vita, del vivere come forma di conoscenza del sé, dello specchio, dei mondi inquieti e dei fondi inarrivabili! Vorrei che la parola non fosse mediata dalla parola ma avesse un potere mistico attingibile e immediato e che le cornici si allargassero senza determinazioni. Vorrei il dominio della domanda senza il dominio in sé, affinché sentimenti e riflessioni oltrepassassero i limiti fisiologici delle parole. Perché, mi chiedo, non facciamo appello al cuore, non usiamo l´immaginazione e stupiamo con la nostra autentitcitá senza personaggi che medino- quei personaggi che noi stessi siamo.


Ho lasciato al mistero il potere di valicare il limite della mia personale esperienza, sperando che i miei sogni sospesi trovino una rappresentazione sensibile.

Vorrei che mi si stimolasse, che mi si pungolasse, che si dialogasse!
Altrimenti continueró a vivere senza capire la vita.