venerdì 24 marzo 2017

Io non capisco.

Non capisco perché quando chiedo ad un tedesco se possa aiutarmi con una traduzione invece che dirmi sì o no mi debba dare un'opinione circa 1) la questione morale di aiutare con una traduzione ("meglio se la scrivi da sola facendo errori invece che imbrogliare") 2 ) ti spiega cosa dovresti scrivere senza che venga lui chiesto.

martedì 14 marzo 2017

Il mio vicino di banco afghano

Il mio vicino di banco, quello sulla destra, è afghano e si chiama Massih. Ho raccolto tre aneddoti che lo riguardano.

io: mi piace il tuo maglione!

M: grazie! Stando ai miei codici culturali adesso dovrei regalartelo. In Medio Oriente, quando una persona riceve un complimento per un oggetto, deve darlo in dono.
io: no,no,no grazie come accettato!

M : beh comunque non potrei perché è un maglione da uomo e tu sei donna. Comunque ricordati queste parole perché se verrai mai in Medio Oriente dovrai accettare un sacco di regali!

*

Descrizione della propria città natale, gruppi di tre persone:

Compagno di banco curdo: (...) da quando l'Isis ci ha distrutto la città abbiamo perso tutti gli edifici quindi non posso descrivere molto.  (e lo diceva con tristezza mista a accettazione dei fatti)

M: io vengo da Kabul  (* ma quando c'era il regime dei Talebani ha vissuto in Pakistan).
Kabul è (* e descriveva storie sanguinose sul passato della città). (...) settimana scorsa un'autobomba s'è fatta esplodere vicino ad un ospedale militare e uno è entrato armato nell'edificio e ha ucciso tutti, piano per piano e poi si è suicidato. (e lo diceva con un sentimento che ho interpretato di nuovo come tristezza mista a accettazione dei fatti).

(io non ho avuto il tempo per parlare di Como perché ho usato il tempo a chiedere della vita in Medio Oriente).

*

Circa la porta dell'aula difettosa.

Io: non riesco ad aprire la porta.

Tizio iraniano: aprila con un piede!

M: No,  aprila con amore.


*

domenica 12 marzo 2017

rileggendo e sistemando il libro



C’era il solito muretto del chiostro dove loro due si mettevano a sedere schiena contro schiena, lì si portavano sempre appresso un qualche libro comprato al mercatino dell’antiquariato, reperti semi polverizzati o in fase di ingiallimento e fogli fitti di schizzi. Proprio lì, esattamente in quell’angolo del chiostro dove lei lo stava aspettando, c’erano delle piantine di tarassaco spelacchiate. Sembrò che conoscesse a memoria quel posto e a pensarci bene era per lei una specie di salotto. Andava sempre lì finiti i laboratori, anche da sola, e passava ore ed ore nell’esercizio del disegno delle mani, nella ricerca artistica del riccio perfetto delle labbra o dei profili degli studenti freschi di vita, a prendere nota della intuizioni che apparivano sui loro volti dopo una lezione. Era lì dove Giulia si sedeva, aspettava, dove rielaborava in autonomia espressiva il proprio universo poetico, carica di attenzioni per quegli unici segni di distinzione che si sgretolavano nelle pieghe di un volto. Lì mangiava le arancine o le crocchette che vendevano nella rosticceria di fronte alla Statale, si comprava due vaschette al giorno e se ne andava quando la scorta di fogli terminava, alimentandosi di impressioni da disegnare. Era la sua abitudine e trovarla lì era certo quanto vedere i fiori di tarassaco del prato. 

mercoledì 8 marzo 2017

Tiger


Oggi, dopo il corso, faccio il mio solito giro a comprare lo yogurt e dopo aver appoggiato lo zaino sul tavolo fuori dall'Edeka per chiuderlo, un tizio ad un banchetto lì vicino che faceva promozione per un notiziario/giornale inizia a blaterare tantissimo per offrirmi una fantastica promozione. Gli rispondo in inglese perché stravolta e gli dico: no grazie qui in Germania come metti una firma sei fottuto per due anni e mi risponde imbarazzato. Poi mi dice qualcosa e io capisco: wonderful tiger e pensavo di avere addosso qualcosa della Tiger e mi sono detta: ma il mio zaino non è Timberland? Alla fine voleva dirmi che ho gli occhi della tigre.

venerdì 3 marzo 2017

Lezione 03

Cosa vi ha sorpreso come prima cosa qui in Germania?

Ragazzo siriano: Quando sono andato al Bundesamt (ufficio federale) a registrarmi non sapevano come fare. La mia situazione figura sotto al codice: XXA: senza patria. Io sono, sì,  rifugiato politico siriano ma sono nato e cresciuto in Palestina quindi sono senza patria.

lezione 05

Frase con il Plusquamperfekt (Trapassato prossimo) tradotta:

Ragazzo dell'Eritrea: Prima che venissi in Germania, non sapevo quanto fosse difficile la mia vita.

giovedì 2 marzo 2017

lezione 04

Oggi in pausa, un ragazzo iraniano mi ha chiesto se io abbia già ottenuto il permesso di asilo.

mercoledì 1 marzo 2017